I bagni pubblici

Le case operaie non comprendevano i bagni, ed erano quindi presenti delle latrine posizionate nei giardini di queste. Le docce e i bagni veri e propri erano invece pubblici e locati tutti in un’unica struttura al centro del villaggio, di un solo piano e di forma rettangolare, vicino all’ambulanza medico chirurgica. All’interno vi era inoltre situata una grande vasca in cui i ragazzi del villaggio potevano divertirsi.

Ricorda inoltre il signor Giuseppe Crotti: “Si andava lì a fare la doccia al sabato. Pur essendo aperto tutti i giorni ci si andava al sabato perché, a quel tempo, ci si lavava meno spesso di oggi. Il bagno era gratuito ma per accedere all’edificio era necessario esibire un tesserino che veniva rilasciato dal caporeparto o in portineria. All’interno c’era anche la piscina, che oggi è coperta. Mi ricordo che era in cemento levigatissimo e che c’erano quindici spogliatoi in legno. La fontana che alimentava la vasca era una vasca di un quarto di sfera appesa al muro e che l’acqua cadeva giù come da una cascata. Bei tempi quelli.”

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