Dopolavoro

Autore: Aurora Ronco

L’edificio del dopolavoro, si trova a fianco del lavatoio. La sua funzione era quella di favorire la ricreazione e lo svago dal duro lavoro in fabbrica, che facessero sentire il lavoratore soddisfatto e gratificato dal possedere un'identità collettiva e che favorisse l’incontro e l’aggregazione di operai proveniente talvolta da località differenti. Al fine di perseguire questi obiettivi il dopolavoro proponeva diverse sezioni che facilitassero l’incontro e il legame degli operai a partire dalla condivisione di un interesse comune: la sezione sportiva, quella filodrammatica, quella cinematografica, quella culturale e infine quella musicale che lo vedeva anche sede del corpo civico della banda. Tali gruppi sociali, raggruppati per interesse comune, si incontravano ai piani superiori del dopolavoro in apposite sale mentre sul lato sinistro dell’edificio sorgeva un tempo il campo da bocce.

In questo luogo di ritrovo e conversazione gli operai si riunivano inoltre per le assemblee o anche solo per chiacchierare e per bere tra amici, vi si trovava infatti anche uno spaccio di bevande alcoliche. In Italia era vietata la vendita di alcolici ai minori di 18 anni e in territori proprio come Crespi d’Adda, valeva la regola del “sciur Padrun”: era vietata la vendita di superalcolici a tutti, per evitare incidenti in fabbrica; per questo era impossibile trovare bevande che superassero i 12 gradi.

Il 31 maggio del 2015 Giuseppina Parma ha ridato vita al Dopolavoro, trasformando l’antico ritrovo degli operai in un ristorante-pizzeria che ospita 146 posti a sedere.

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