Un ricordo, una memoria personale che diventa documento: le cartoline postali, nate nella seconda metà dell’Ottocento come strumento agile ed economico di comunicazione, diventano nel secondo dopoguerra souvenir fotografici dei luoghi visitati prima di essere inesorabilmente rimpiazzati dalle tecnologie digitali.
Al tempo stesso, acquistano una nuova funzione: sono oggi riscoperte, collezionate e studiate come testimonianze per immagini dell’evoluzione urbanistica, architettonica, paesaggistica (e, al tempo stesso, culturale) di città e località.
Il valore di questi oggetti si arricchisce con i messaggi scritti da chi le ha scelte e spedite. I testi manoscritti rivelano spesso molto più di un semplice saluto: aprono uno spiraglio su frammenti di Storia e di storie; legami famigliari e di amicizia, esperienze di viaggio, vicende legate al periodo di guerra (dai soldati al fronte agli sfollati che, a Bellusco, trovano rifugio), testimonianze delle migrazioni che, a partire dal secondo Dopoguerra, portano in paese nuovi lavoratori.
Bellusco non è da meno: pazientemente raccolte da collezionisti privati, le numerose cartoline che, dai primissimi anni del Novecento, diffondono in tutta Italia scorci di questa cittadina sono oggi una fonte preziosa di informazioni sulla storia di un’intera comunità.
Queste cartoline, pazientemente raccolte da collezionisti privati e dall'Archivio Comunale, sono confluite in un nuovo volume, pubblicato da Bellavite Editore (ottobre 2017) e curato da Art-U Associazione, con il supporto e il patrocinio del Comune di Bellusco.
Il volume è in vendita presso i seguenti punti coordinati dalla Pro Loco di Bellusco:
- Biblioteca civica (Corte dei Frati)
- Edicola Vismara (piazza Fumagalli)
- Cartoleria Colombo (via Dante)
- studio fotografico Perotti (via Roma)