Autore: Mattia LucamariniVille degli ImpiegatiLe villette dei capireparto e degli impiegati si trovano oggi nell’ intersezione tra la via Mazzini e via Fiume. Costruite alla fine degli anni ‘20, ognuna era abitata da due o tre nuclei familiari, che davano loro una dimensione maggiore di quelle operaie.
Tutte le ville presentano una struttura molto rigorosa con pianta rettangolare, e sono caratterizzate da un ingresso rialzato, diversi balconcini e ricercate decorazioni a greca. L’edificio finale ha comunque una struttura articolata e dinamica rispetto alle altre villette, data dalla forma spigolosa che mitiga la rigorosità della struttura.
Ci sono in tutto quattro villette degli impiegati, poste attorno a un giardino alberato.
Sono basate sullo stesso disegno e hanno la stessa struttura architettonica, ma sono collocate in modo speculare l’una rispetto all’altra, quasi a dare l’idea che il ruolo dei capireparto non fosse ripetitivo come l’attività operaia ma nemmeno autonomo e responsabile come quella del dirigente.
Ville dei DirigentiI dirigenti di Crespi vivevano nella parte meridionale del paese, la più boschiva e riparata, dove si trovano nove villette monofamiliari. Gli ampi giardini, l’architettura differente rispetto alle altre abitazioni e la loro disposizione irregolare e asimmetrica gli conferiscono una immagine di prestigio, e la grandezza delle ville consentiva loro di ospitare anche il personale di servizio.
Ogni villetta è diversa nello stile, nella pianta e nelle decorazioni, ma in generale sono composte da più piani in stile austriaco, con elementi in ceppo dell’Adda, sassi di fiume, e rivestimenti in pietra su larga parte delle facciate. L’uso di materiali differenti crea forti contrasti di colore a cui si aggiunge la vegetazione che, talvolta, si inserisce nella struttura, sviluppandosi su pergolati, portici e terrazzi.
I portici con giardini pensili e le balconate non sporgono dagli edifici ma formano un solo blocco di verande incastonate nella facciata, e l’orto delle ville operaie viene sostituito da un giardino, comunque più grande e curato del giardino antistante alle case operaie.
Le villette dirigenziali sorgevano in una posizione isolata rispetto a quelle operaie. Il loro lusso è secondo solo a quello delle abitazioni della famiglia Crespi, il massimo a cui un abitante del paese poteva ambire.
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